Sarà obbligo, nelle prossime settimane, confrontarsi anche sulla politica economica del M5S, nel senso di individuare e quindi valutare scelte fondamentali per la nostra vita quotidiana e futura che saranno proposte dai gruppi parlamentari “grillini” o alle quali questi ultimi daranno la propria adesione.
Ne vorremmo porre in evidenza alcune, a nostro parere idee fondanti per costruire una più completa offerta politica e tali da essere immediatamente percepite dalla platea di elettori come discriminanti rispetto alle offerte politiche di altri partiti. Occorre premettere, prima di entrare nel vivo dell’analisi, che Grillo cita come ispiratori culturali del suo pensiero economico, tra gli altri, autorevoli maestri: J. Stiglitz e J. Rifkin.
Isoliamo, dunque,alcune linee guida che – secondo Grillo - caratterizzeranno il suo programma economico rivolto agli elettori: l’introduzione di una patrimoniale destinata a finanziare un reddito di cittadinanza,l’abolizione dell’IMU sulla prima casa, la riprogrammazione del debito pubblico, la nazionalizzazione delle banche, della produzione di energia, delle concessioni autostradali, il microcredito alle piccole imprese1.
Siamo di fronte a linee guida assai attraenti nella loro formulazione. Proviamo, sia pure nei limiti di una necessaria sintesi, a verificare i presupposti su cui si basano.