In questi giorni molti osservatori hanno notato che, prima dell’incarico a Monti, oltre all’impennata dello spread, si assisteva in borsa al crollo dei titoli Mediaset, azienda di famiglia del Premier Silvio Berlusconi.
Comparando i tassi di variazione giornaliera dello spread BTp-Bund e quelli dello ‘spread’ Mediaset-FTSE del settore di riferimento (Ftse Telecomunicazioni) si ottengono dei risultati sorprendenti. Il grafico mostra che quando lo spread aumenta, anche la borsa, ovviamente, va male, ma i titoli Mediaset vanno peggio, sistematicamente, della media dell’indicatore di borsa relativo ai titoli delle imprese di comunicazione. Il periodo considerato, nel grafico, parte dagli inizi di settembre 2011, quando lo spread sui titoli decennali aveva già superato i 350 punti base e arriva all’8 novembre.
Il grafico è suggestivo e mostra una chiara correlazione. Una possibile spiegazione è che gli investitori potrebbero aver anticipato, con le proprie scelte, la circostanza che il Governo Berlusconi non avrebbe potuto resistere a lungo con tali livelli di spread e ne hanno tratto anche le conseguenze economiche su Mediaset. Altre interpretazioni sono comunque possibili.