I fondi speculativi arricchitisi lo scorso anno “shortando” o scommettendo “contro” le banche d'investimento starebbero puntando tutto sull'oro allo scopo di speculare al ribasso sugli istituti centrali. Lo rende noto il Financial Times citando i casi di Greenlight Capital (che lo scorso hanno ha costruito le sue fortune sulle disgrazie di Lehman Brothers), Eton Park e TPG-Axon.
Il meccanismo di speculazione è piuttosto semplice. Sebbene la piena convertibilità sia stata abolita molti anni fa, l'oro continua a rappresentare il classico controvalore delle valute nonché il tipico bene di rifugio dei momenti di turbolenza economica. Le possibili difficoltà che le banche centrali dovranno affrontare nel sostenere la ripresa economica e nel frenare la recessione dovrebbero far aumentare implicitamente il valore dell'oro. Una scommessa sui lingotti, in altre parole, si configura come una scommessa contro le valute di carta e i suoi emittenti, ovvero le banche centrali stesse. Il momento dell'acquisto, inoltre, appare piuttosto favorevole visto che il metallo ha subito un calo della quotazione dopo aver varcato al ribasso la soglia dei 1000 dollari l'oncia il mese scorso. La settimana l'oro si è attestato a 900 dollari per oncia ma molti osservatori, tra cui quelli di Goldman Sachs, Morgan Stanley e UBS prevedono un superamento di quota 1000 entro la fine dell'anno.