Ultimi link in questa sezione

05/10/2015
Why we must end upward pre-distribution to the rich
17/07/2015
How Goldman Sachs Profited From the Greek Debt Crisis
14/07/2015
Solo lo spirito del Dopoguerra potrà salvarci dalla crisi eterna
12/03/2015
The Conundrum of Corporation and Nation
22/02/2015
La Grecia, le riforme e il giallo della tabella
10/02/2015
Basic Income Pilots: A Better Option Than QE
05/02/2015
Le coup de force inadmissible et irresponsable de la BCE contre la Grèce

La morsa della Merkel

21/02/2014

Riforme in cambio di flessibilità nei conti. Il commissario Ue Olli Rehn, ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, “ha accettato” la proposta di concedere più tempo nel risanamento dei conti pubblici a quei paesi che concordino le riforme con la Commissione e le realizzino: solo dopo sarà loro concesso un po’ più di respiro.

L’ipocrisia contenuta in questa dichiarazione è quasi stupefacente, se non fosse che ormai siamo abituati a tutto. Olli Rehn, un politico conservatore finlandese trombato nel suo paese e messo nella Commissione a fare il cane da guardia dell’austerità, avrebbe “accettato” – come se avesse potuto rifiutare! – una “proposta dell’Eurogruppo”. Questa proposta è, certo casualmente, proprio quella che la cancelliera tedesca Angela Merkel, nel suo discorso di insediamento davanti al Bundestag, aveva dichiarato di voler fare, anche se “i nostri più stretti alleati, i francesi, si oppongono, e così altri paesi – aveva osservato – ma li spingeremo ad accettare”. Ecco fatto: ha accettato l’Eurogruppo e ora, bontà sua, ha accettato anche il commissario Rehn. Il prossimo passo sarà probabilmente una modifica del Trattato di Lisbona per dare un maggior controllo europeo (cioè della Commissione europea, cioè della Merkel) sulla politica, altro programma annunciato dalla cancelliera in quello stesso discorso.

Read more

eZ Publish™ copyright © 1999-2015 eZ Systems AS