L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine – United Nations Office on Drugs and Crime (UNODC) – ha ragione di credere che una parte degli introiti del commercio delle sostanze stupefacenti abbia “salvato” numerose banche duramente colpite dalle conseguenze dell’attuale crisi finanziaria.
Il direttore dell’ONUDC, l’italiano Antonio Maria Costa, la scorsa settimana ha rilasciato un’intervista al settimanale austriaco Profil in cui ha sottolineato come il denaro derivante dal traffico di droga sia stato in molti casi l’unico a disposizione degli istituti di credito, che nel secondo semestre del 2008 si sono ritrovati con una quasi totale mancanza di liquidità.
L’ONUDC ha le prove che alcuni prestiti interbancari sono stati finanziati con denaro illecito e che quindi alcune banche avrebbero evitato il fallimento attraverso quei fondi, sebbene nell’intervista rilasciata a Profil, Costa non abbia fatto menzione di istituti di credito e Paesi coinvolti in queste operazioni.