Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti, 11 ottobre 2008: «Gli hedge fund sono strumenti assolutamente demenziali, che non hanno nulla a che fare col capitalismo». 13 ottobre 2008: L'Italia, quando salirà alla presidenza del G8, potrebbe adoperarsi «per far abolire gli hedge funds», strumenti «opachi» e «non conformi alle leggi del capitalismo».
Novembre 2008: dietrofront. Tremonti pare abbia cambiato idea. Tanto da inserire nel pacchetto anti-crisi varato dal governo Berlusconi nei giorni scorsi una norma che va proprio in aiuto dei fondi speculativi. A riportarlo è, oggi, il Sole24Ore. La novità è contenuta nell'art.14 del decreto 184/2008 e consente agli hedge fund italiani in difficoltà di bloccare i riscatti. «Al fine di salvaguardare l'interesse e la parità di trattamento dei partecipanti - recita la legge - il regolamento dei fondi comuni di investimento speculativi può prevedere che, sino al 31 dicembre 2009, nel caso di richieste di rimborso complessivamente superiori in un dato giorno o periodo al 15% del valore complessivo netto del fondo, la Sgr può sospendere il rimborso delle quote eccedente tale ammontare in misura proporzionale alle quote per le quali ciascun sottoscrittore ha richiesto il rimborso. Le quote non rimborsate sono trattate come una nuova domanda di rimborso presentata il primo giorno successivo all'effettuazione dei rimborsi parziali». Il tutto con effetto retroattivo. Il risultato sarà che, se un hedge dovesse versare in condizioni di particolare difficoltà, potrà legittimamente non rimborsare completamente i clienti che hanno deciso di riscattare i propri investimenti.
Un cambio di impostazione diametrale. E c'è da chiedersi il perché di una norma a favore di una forma di investimento alla quale si può accedere con una quota minima di 500 mila euro, mentre nello stesso decreto non c'è alcuna norma a tutela dei fondi non speculativi. Ovvero a tutela di tutti i piccoli investitori.