Newsletter n.428 - 4 luglio 2015
Quello del debito greco rappresenta non uno, ma una pluralità di fallimenti e rischia di essere l'emblema del completo fallimento politico e sociale del progetto di Unione
di Andrea Baranes
L’unione monetaria fa le veci di un’unione politica che è ancora da costruire. Come riassume la cancelliera Angela Merkel: “Se l’euro fallisce, fallisce l’Europa”
di Anna Maria Merlo
Nel progetto di riforma dell'Ue a cura di Juncker, Tusk, Dijsselbloem, Draghi e Schulz, la futura politica economica dell'Unione rischia di essere peggiore di quella odierna
di pini_romano_verso_la_soluzione_finaleRoberto RomanoPaolo Pini
Il gioco è particolarmente delicato perchè sfrutta senza scrupoli una frattura effettiva nella società greca che il referendum rischia di approfondire
di Filippomaria Pontani
Il debito pubblico, la cui riduzione era l’obiettivo principe dell’austerità, è passato dal 129 al 177% del Pil. E dal 2009 ad oggi la disoccupazione è aumenta di oltre 8 punti percentuali
di Valeria CirilloDario Guarascio
Il documento che illustra i negoziati finali e la rottura avvenuta tra Grecia e Europa preparato da Euclid Tsakalotos, coordinatore della delegazione del governo greco
di Euclid Tsakalotos
La prima lezione che si può trarre dalla storia dei debiti pubblici è che non siamo di fronte a nuovi problemi. Ci sono sempre state molte occasioni per condonare i debiti. E mai solo una, come Berlino e Parigi vogliono far credere ai greci. Un'intervista a Piketty pubblicata dal settimanale
Die Zeit
di Georg Blume
Dal primo gennaio scorso è in vigore la nuova normativa europea sui salvataggi dei grandi gruppi bancari. Ecco che cosa cambia con le nuove regole
di Andrea Baranes
Il voto di Atene è un punto di svolta. Se vince il “sì” Tsipras potrebbe perdere tutto; se vince il “no” Tsipras potrebbe non guadagnare nulla. Ma a guardare lontano, il “sì” prolungherebbe l’agonia del paese, il “no” affermerebbe che un po’ di democrazia esiste ancora in Europa
di Mario Pianta
Dai documenti segreti di Fmi, Bce e Commissione europea, emerge la consapevolezza del bisogno di una massiccia ristrutturazione del debito greco se il paese vuole avere una qualche chance di risollevare la propria economia, come hanno ribadito di recente economisti di rilievo come Piketty, Krugman, Stiglitz, Kaldor e molti altri
di Thomas Fazi
In Grecia, come altrove in Europa e anche da noi, c’è chi vorrebbe dire tout court che l’Ue è morta ed è meglio così. Ma non è questo l’oggetto della consultazione. Tsipras chiede più forza per negoziare ancora e il ritorno alla dracma è solo il possibile eventuale e deprecato esito di un fallimento definitivo del negoziato
di Luciana Castellina
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